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quaderni con matita rossa

Imparare da grandi

  • Immagine del redattore: arianna zombini
    arianna zombini
  • 26 feb 2021
  • Tempo di lettura: 4 min

Aggiornamento: 1 mar 2021


Quando e come impara un adulto? Si può imparare per tutta la vita? Cosa ci dicono le neuroscienze?




















La libertà di imparare


Questo articolo mi è stato ispirato da un altro articolo "Liberi di scegliere cosa imparare", scritto dal Prof. Daniele Novara, pedagogista e Direttore del Centro Psico-Pedagogico per l'educazione e la gestione dei conflitti (con sedi a Piacenza e a Milano).


Il Prof. Novara afferma che "è impossibile fare una vera scelta scolastica a 13-14 anni" e che "la vera scuola è quella che si sceglie da grandi, in età adulta".

In effetti, tranne qualche eccezione, chi di noi era sicuro/a di avere scelto la scuola giusta?

E anche a 18 anni, chi di noi sapeva cosa avrebbe fatto da grande?


Cito le sue parole:

È quando l’apprendimento rappresenta una motivazione interna, il gusto di fare qualcosa solo per se stes­si, per migliorarsi, per crescere come persone, per acquisire qualcosa di nuo­vo che prima non c’era, ma in cui ti ri­conosci, che si apre la meraviglia dell’imparare da grande, la meraviglia e la bellezza dell’essere adulti, svincolati dal controllo, dall’accanimento di altri adulti, dalla costrizione.

La meraviglia e la libertà dell'imparare da grandi, proprio così!

Io le ho viste e toccate con mano, su di me nel mio percorso professionale e sugli adulti che ho incontrato nei corsi di formazione e nelle comunità di apprendimento e di pratica che ho seguito nei miei 18 anni da formatrice.


Ma cosa sappiamo in tema di apprendimento dell'adulto? Quando e come l'adulto impara?



I contributi dell'andragogia e delle neuroscienze


Negli anni '80, Malcom Knowles introdusse l'Andragogia nel suo libro "Quando l'adulto impara - andragogia e sviluppo della persona" (questa è la versione aggiornata) per andare oltre la Pedagogia - che metteva al centro degli studi il bambino - e aprire la strada a una nuova visione di sviluppo e apprendimento che si estendeva all'età adulta. Per spiegare meglio la nuova teoria, Knowles ci ha lasciato 6 assunti che si riferiscono al bisogno dell'adulto di conoscere e di sapere perché occorre imparare qualcosa, al ruolo dell'esperienza che arriva a definire l'identità personale; ancora, la disponibilità ad apprendere, per migliorare le competenze e poterle applicare alla vita quotidiana e la motivazione, leva interna molto potente (non prendo in analisi qui i 6 assunti, ma rimando alla lettura del libro di Knowles).


Dunque tutti impariamo a qualsiasi età, non solo da bambini e da ragazzi.

Questa consapevolezza si concretizza negli anni successivi anche a livello accademico.

Ad esempio, il corso di Laurea in Pedagogia lascia il posto al corso di Laurea in Scienze dell'Educazione, dove viene riconosciuta l'importanza di integrare le diverse discipline (le Scienze) nell'approccio all'Educazione, che non riguardava più soltanto le fasi di vita dell'infanzia e dell'adolescenza ma tutto l'arco della vita.

Non si parlerà più soltanto di istruzione e di formazione professionale, ma anche di formazione permanente (longlife learning).


L'adulto impara, eccome. Se ha dentro di sé una motivazione che lo spinge a imparare, ma anche se riesce a trovare un contesto o un ambiente stimolante e di supporto al suo apprendimento: persone, strumenti, metodi che facilitino le sue strade verso la conoscenza, la pratica o l'esperienza.

Molto spesso l'adulto impara in contesti informali e non formali: sono quelle occasioni in cui si impara per interesse e studio personale o si impara facendo, per imitazione, per scambio, per ripetizione e adattamento e si costruiscono le capacità. Dagli anni 2000, e mai come in questo ultimo anno, l'adulto ha dovuto imparare anche con l'uso delle tecnologie che sono a portata di mano e pervadono le nostre vite: corsi online, tutorial, social media, strumenti di comunicazione e di condivisione della conoscenza.

  • Devo fare una riunione con i colleghi? Apro Zoom o Teams o Google Meet.

  • Voglio sapere come cambiare la ruota della bicicletta o vorrei imparare a truccarmi? Vado a cercarmi un tutorial su Youtube.

  • Chi sono i miei potenziali clienti e come li raggiungo? Il web in generale, i social media in particolare, mi danno una mano nel ricercarli e comunicare con loro.


Eppure nel pensiero comune non è difficile trovare alcune convinzioni. Ad esempio:

  • "Ha sempre fatto così, non può cambiare a una certa età"

  • "A 50 anni non potrò mai cambiare lavoro"

  • "Le tecnologie? Non le usavo prima, figurati adesso!"

Mettendo insieme gli studi di andragogia, della psicologia e delle neuroscienze, possiamo proprio dire che questi sono problemi percepiti come reali e insormontabili dall'adulto ma si tratta di resistenze, che nascondono la paura dell'ignoto, del nuovo e del cambiamento. Queste resistenze sono dovute a una serie di variabili socio-culturali e personali e inizialmente si palesano con ostinazione, ma... quante persone si sono ricredute!

Gente che ha imparato a usare smartphone, tablet o il computer a 60 anni e oltre - per inciso in Emilia-Romagna esiste Pane e Internet che supporta i cittadini di ogni età nell'alfabetizzazione digitale.

Gente che ha cambiato lavoro più volte dopo tanti anni passati nella stessa azienda, rimettendosi in gioco e acquisendo nuove competenze.


Per nostra grande fortuna sappiamo che il cervello umano è plastico e, in condizioni di salute, è in grado di apprendere per tutta la vita, grazie all'esperienza e all'allenamento.


Lo spiegano benissimo due Professoresse in questi due video molto interessanti (guardateli per intero!):

Neuroplasticità: cos'è e come potenziarla - intervista alla Prof.ssa Nicoletta Berardi - Professore Ordinario di Psicobiologia e psicologia fisiologica del Dipartimento di Neuroscienze, Area del Farmaco e Salute del Bambino presso l'Università di Firenze - a cura di Luca Mazzucchelli, psicologo psicoterapeuta e divulgatore della psicologia scientifica in Italia.



I Misteri del nostro cervello e la plasticità cerebrale - intervento al TEDx Padova della Prof.ssa Daniela Mapelli - Professore Associato presso l’Università degli Studi di Padova e Presidente del corso di studi magistrale in Neuroscienze e riabilitazione neuropsicologica.



E lo potrei testimoniare anche nella mia esperienza, perché ho visto molti gruppi di adulti apprendere individualmente e in gruppo, in aula, sul campo e online: adulti dai 25 ai 70 anni, dalla Pubblica Amministrazione alle aziende e al Terzo Settore. Tutti hanno appreso, a vari livelli e in vari momenti, qualcosa tra le cosiddette conoscenze, competenze tecniche e trasversali che servivano loro.

Questa è la meravigliosa prospettiva di vita che dovrebbe farci decidere subito di investire sulla nostra formazione professionale e crescita personale, il migliore investimento per noi stessi e per chi ci sta intorno.

Se vuoi saperne di più, ti interessa un corso di formazione per formatori o vuoi raccontarmi la tua esperienza scrivimi all’indirizzo zombini@solarislab.net oppure seguimi sui social dove condivido i miei articoli. Grazie per avermi letto!

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